5.27.2010

Zee Avi - Zee Avi (2009, Brushfire Records)

Semplice e incantevole.

7.5/10

Highlights: Poppy, Honey bee, Is this the end, First of the gang to die, Let me in.

5.19.2010

Mike Patton - Mondo cane (2010, Ipecac)

Un fenomenale Mike Patton rilegge una manciata di brani che hanno fatto la storia della musica italiana rispettandone la natura e amplificandone l'impatto espressivo come lui sa fare bene.

8/10

Highlights: Il cielo in una stanza, Che notte!, Ore d'amore, Che cosa conta, L'uomo che non sapeva amare, Senza fine.

5.16.2010

Corinne Bailey Rae - The sea (2010, Emi)

Quattro anni dopo l'impeccabile esordio, riecco Corinne. Una Corinne che piange il suo Jason, scomparso nel 2008. Un secondo disco che nella sua raffinatezza e imprevedibilità di scrittura riesce ad essere anche emotivamente struggente. Un bene per la musica tutta.

9/10

Highlights: Tutto.

5.12.2010

Crookers - Tons of friends (2010, Southern Fried Records)

Phra e Bot (insieme a tonnellate di super-amici) alla prima vera prova album rimangono fedeli all'approccio ultra-eclettico che li ha sempre caratterizzati - fin da molto prima del botto di "Day 'n' nite". Accanto a ritmiche divertenti e "dritte" come quelle che accompagnano Pitbull in "Natural born hustler" o Roisin Murphy in "Royal T" non devono quindi sorprendere il dubstep rumoroso di "No security", l'hip-hop ubriaco di "Let's get beazy" (con Will.I.Am), il reggaeton di "Jump up" o il lento e storto beat di "Lone white wolf". Completi e maturissimi per il grande salto che hanno compiuto da un pezzo.

7.5/10

Highlights: No security, Natural born hustler, Let's get beazy, Hip-hop changed, Put your hands on me, Remedy, Have mercy, Embrace the martian.

5.10.2010

Incubus - Monuments and melodies (2009, Epic)

Detto in due parole questo è un classico Greatest Hits con un paio di singoli nuovi e un cd bonus (contenente rarità) a rimorchio. Volendo invece essere più profondi (e credetemi, in questo caso vale la pena esserlo) si tratta di una raccolta imprescindibile per i fan e sconvolgente per chi non abbia mai approfondito l'argomento Incubus - una delle band che meglio riesce a miscelare tecnica sopraffina, scrittura di alto livello e cultura pop-rock. Come direbbero loro: Enjoy Incubus.

9/10

Highlights: Tutto.

5.09.2010

Sharon Jones & The Dap Kings - I learned the hard way (2010, Daptone Records)

Il soul di Sharon & The Daps è come sempre impeccabile a livello tecnico ma decisamente meno ispirato di "100 days, 100 nights".

6.5/10

Highlights: The game gets old, I learned the hard way, The reason, I'll still be true, If you call.

5.07.2010

Phil Kieran - Shh (2009, Cocoon)

Fa strano pensare che Phil Kieran abbia impiegato più di dieci anni a realizzare un album. Decine di 12 pollici stampati su etichette come Kingsize, Tronic e Soma - e si parla di bombe ad hoc per i dancefloor più intelligenti; poi l'approdo alla Cocoon, dove da qualche anno è di casa. Archiviata l'apertura electro "Cut copy waste" e una bastardata dub tipo "Playing with shadows", le cose cominciano a farsi serie con "Blood of Barcelona" e "World on tv": percussiva e tagliente la prima, solida e rotonda la seconda. Tra "Dirt" e "R.e.s.p." (la formula è molto simile) vince quest'ultima, ma "Don't look far away" è su altri livelli di classe con i suoi synth angelici appoggiati su una base che rimbalza felice. Interessanti anche i giochi di pitch di "Bend it bend it my dear" e gli spunti acid di "Never ending mountain".

7.5/10

Highlights: Blood of Barcelona, World on tv, R.e.s.p., Don't look far away, Bend it bend it my dear, Never ending mountain.

5.06.2010

Deus - Vantage point (2008, V2)

L'equilibrio pop-rock di classe raggiunto con "Vantage point" è assolutamente perfetto. Che i belgi abbiano trovato la loro dimensione definitiva?

8.5/10

Highlights: Tutto.

5.03.2010

Giuliano Palma & The Bluebeaters - Combo (2009, V2)

Compri il nuovo cd di Giuliano Palma (il quinto con i Bluebeaters per la precisione) e sai già che cosa aspettarti. Cose tipo "Per una lira" (a firma Battisti-Mogol) o "Sunny" di Bobby Hebb ('66 circa). Il recupero di un pezzo come "She's not there" degli Zombies, o "Il cuore è uno zingaro" (brano interpretato da Nada e Nicola Di Bari a Sanremo nel 1971). "L'appuntamento", traduzione Lauziana per la Vanoni dell'originale "Sentado a beira do camihno". E ancora, Stray Cats ("Lonely summer nights"), John Barry ("From Russia with love"), Stevie Wonder ("Yester-me, yester-you, yesterday"), The Clovers ("Love potion #9), Buzzcocks ("I don't mind"), John Morris ("A Transylvanian lullaby"). Gli inediti? Sono 4, e non sfigurano affatto in mezzo all'appena citato ben di dio di cover. Compri un cd di Giuliano Palma e arriva puntuale quel raggio di sole ad illuminare la stanza dopo il temporale.

8/10

Highlights: Per una lira, Dentro tutti i miei sogni, She's not there, Il cuore è uno zingaro, Un grande sole, L'appuntamento, Semplice.

5.02.2010

Gorillaz - Plastic beach (2010, Parlophone)

La maestria di Damon Albarn nel combinare spunti dance e anima rock si materializza nuovamente a cinque anni da "Demon days"; e con un'immaginazione sempre più fervida, dato che il titolo dell'album rappresenta un'isola di plastica dove la nota cartoon-band si sarebbe rifugiata per cercare l'ispirazione. L'attitudine hip-hop del progetto è subito ribadita da Snoop Dogg, che esordisce ribaltando la famosa frase di Gil Scott-Heron del 1971 asserendo che la rivoluzione verrà trasmessa in televisione. Il già suonatissimo singolo "Stylo" (con una line vocale in cui Albarn volontariamente o meno cita Erlend Oye) mischia electro e soul con assurda facilità: formula che funziona perfettamente anche con le tracce di malinconia di "Empire ants". Dopo i suoni da rave di "Glitter freeze" è il turno del cameo di Lou Reed, che più che cantare rappa in una spensierata "Some kind of nature". Il fumo di Londra misto old-school della perfetta "Broken", il ritmo lento e le soluzioni melodiche fuori dagli schemi della singolare title-track (insieme a Paul Simonon), lo splendido folk-dub di "To binge" e il mistero che emana "Cloud of unknowing" (con uno straordinario Bobby Womack) non fanno altro che alimentare la convinzione che la parola "genio" quando si parla dei Gorillaz non è mai sprecata.

8/10

Highlights: Rhinestone eyes, Stylo, Empire ants, Some kind of nature, On melancholy hill, Broken, To binge, Cloud of unknowing.